Federica Brignone – Chi è la migliore sciatrice italiana della storia?

Grazie a una stagione straordinaria, Federica Brignone ha affiancato di diritto nomi che hanno fatto la storia dello sci italiano al femminile come Debora Compagnoni e Isolde Kostner. Un risultato stupefacente per un talento che, sembra incredibile, ha fatto fatica ad emergere. Rispetto a molte sue colleghe, capaci di ottenere importanti successi a livello giovanile, il palmares della ragazza di Milano ha iniziato ad arricchirsi alla soglia dei 30 anni d’età.

Sono 37, a oggi, i successi in Coppa del Mondo: un risultato che ha permesso alla Brignone di imporsi come sciatrice italiana più vincente della storia. Oltre alle vittorie meritano di essere ricordati i 27 secondi posti e i 21 terzi posti. Per quanto concerne le Coppe del Mondo vinte sono 2 i successi in generale, cui si sommano le coppe di specialità (2 di slalom gigante, 1 di discesa libera, 1 di supergigante e 1 di combinata). Eppure, nella prima gara di Coppa del Mondo, (a diciassette anni nel gigante di Lienz in Austria) non la vide giungere al traguardo. A spiccare sono anche l’argento e i 2 bronzi ottenuti alle Olimpiadi, e le 5 medaglie Mondiali (ai 2 ori si affiancano 3 argenti).

Nata a Milano il 14 luglio 1990, e trasferitasi a 6 anni a La Salle, in Valle d’Aosta, assieme a papà Daniele e a mamma Maria Rosaria (detta Ninna), Federica ha subito iniziato a mettersi gli sci ai piedi. D’altro canto, i genitori erano, rispettivamente, maestro di sci e sciatrice professionista.

Ninna Quario, appesi gli sci al chiodo, ha scelto la strada del giornalismo. Ma nessuno potrà mai cancellare le sue 4 vittorie, tutte in slalom speciale, ottenute in Coppa del Mondo tra gli anni ’70 e ’80, e i 15 podi conquistati.

Anche il fratello Davide ha sempre mostrato una particolare passione per lo sci, tanto da divenire l’allenatore di Federica.

La prima competizione ufficiale della ragazza risale al dicembre 2005 sulle piste di Alleghe. Se negli anni immediatamente successivi ha esordito in Coppa Europa e Coppa del Mondo (quest’ultima nel dicembre 2007), nel 2010 Federica è comparsa per la prima volta in un’Olimpiade, a Vancouver.

Una figura fondamentale, nei primi anni di carriera, è stata quella di nonna Adriana, divenuta ben presto assidua promotrice della nipote attraverso il fan club ufficiale. Deceduta nel 2024, Adriana ha sempre supportato Federica seguendola anche nelle gare internazionali. La stessa nonna si è vista affidare la nipote, allora di 4 anni, dalla madre impegnata nelle Olimpiadi di Lillehammer. La decisione immediata fu di convincerla a far pratica sulle piste della Valle d’Aosta, portandola ad appassionarsi velocemente alla disciplina.

Fisicamente Federica Brignone non si eleva oltre una splendida normalità, con 57 chili distribuiti in 1 metro e 68 cm. Ai suoi numerosi successi hanno contribuito la perseveranza, il fatto di allenarsi sempre con impegno in ogni condizione atmosferica e, soprattutto, un talento unico. È nel 2009, nel gigante di Soelden, che Federica ha ottenuto i primi punti nella coppa del mondo, frutto di un ventunesimo posto. L’ascesa, come indicato inizialmente, non è stata rapida, ma progressiva. L’argento ottenuto nel 2010 ai mondiali juniores in gigante hanno permesso alla Brignone di prendere parte alle Olimpiadi di Vancouver. Il risultato? Un diciottesimo posto, sempre in gigante. Per il primo podio della sua carriera occorrerà attendere il 2011, sulle piste dei mondiali di Garmisch, ancora una volta in gigante.

Il grave infortunio del 3 febbraio 2025 non è l’unico della lunga carriera di Federica. Già nel 2012 era stata costretta a osservare un lungo stop a seguito di un intervento chirurgico necessario per asportare una cisti al malleolo presente da tempo. Dopo un anno di stop la campionessa è ricomparsa in gara, ma dovette attendere altri due anni per tornare al top della condizione. Il 2015 è stato un anno fondamentale per la Brignone, visto che ha consegnato nelle sue mani la prima vittoria in Coppa del Mondo, conquistata dopo la vittoria dello slalom gigante di Soelden.

La frattura di perone e tibia a soli 10 mesi dalle Olimpiadi di Milano-Cortina non sono un bel biglietto da visita per Federica. E questo è ancor più vero se si pensa che nel 2024, a 34 anni, la campionessa italiana ha vissuto la stagione migliore della propria carriera. Oltretutto, la rovinosa caduta è avvenuta in uno degli ultimi impegni dell’annata: i campionati italiani di gigante (la sua specialità preferita) sull’Alpe Lusia. A operazione conclusa è già iniziato il percorso post-operatorio. La frattura scomposta pluriframmentaria del piatto tibiale, e quella della testa del perone, entrambe alla gamba sinistra, fanno supporre uno stop lunghissimo. Ma la determinazione con cui la campionessa ha reagito alle difficoltà, compreso il precedente infortunio del 2012, accendono la speranza in merito alla sua partecipazione ai Giochi.