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Azzardo, oscurati 50 siti illegali di scommesse online

Il nucleo della Guardia di Finanza di Varese ha individuato 50 siti illegali di scommesse online che avrebbero evaso i canoni concessori per un totale di 350 milioni di euro. Privi della necessaria autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM), erano quindi sconosciuti all’Erario e, per tale motivo, sono stati prontamente oscurati.

johanna redazione
Redattore
julian redazione
Controllato da
  • Julian
Pubblicato

03.04.2025

Aggiornato

03.04.2025

Il giro d’affari delle scommesse online continua a crescere

Secondo i dati forniti dalla Guardia di Finanza, le entrate complessive del gioco d’azzardo su rete fisica registrate nell’anno 2023 hanno superato i 68 miliardi di euro, mentre quelle provenienti dai siti scommesse online hanno raggiunto la soglia degli 82 miliardi di euro, confermando la preferenza dei giocatori italiani per il mondo virtuale. Nella sola provincia di Varese, dalle analisi dei dati sul gioco legale pubblicate dall’ADM, è emerso come in un anno solare gli utenti abbiano speso più di 2 miliardi di euro, ovvero il 10% della spesa dell’intera regione Lombardia. Numeri, questi, che confermano la vocazione dei varesotti per il gioco d’azzardo online, ma che non tengono conto dei ricavi ottenuti dai siti non autorizzati, i quali renderebbero il totale ancora più elevato. A individuare il primo portale illegale sono state le Fiamme Gialle di Gallarate, che hanno scoperto come la piattaforma in questione utilizzasse una geolocalizzazione falsa, ubicata presso un indirizzo inesistente all’interno del territorio comunale di Gallarate. In seguito, dall’analisi del traffico web che coinvolgeva la società proprietaria del sito, è stato possibile risalire ad altre 49 piattaforme non autorizzate, tutte collegate alla stessa indicazione societaria.

Le caratteristiche dei siti oscurati

Tutti i portali individuati offrivano agli utenti riproduzioni dei titoli online più famosi e davano la possibilità di piazzare scommesse sulla maggior parte degli eventi sportivi in programma, spesso con quote molto interessanti. Agli occhi dei giocatori questi siti apparivano simili a quelli legali, se non addirittura più interessanti dal punto di vista degli eventuali profitti. Inoltre, dalle indagini è emerso come i creatori delle piattaforme in questione fossero in possesso di regolare licenza concessa dallo Stato di Curacao, che dava loro la possibilità di acquistare i software originali e riprodurli sui propri siti. Curacao è un’isola caraibica già nota alle istituzioni e alle forze dell’ordine per la presenza di alcune attività gestite dalla criminalità organizzata, tra cui diversi portali internazionali locati proprio lì. La stessa economia dell’isola, fin dagli anni ’90, si basa proprio sul gioco d’azzardo online, oltre che sul turismo e sul settore finanziario offshore. Il motivo di tanto interesse è legato al fatto che il governo locale ha visto nelle scommesse una ghiotta opportunità per attrarre investimenti stranieri, offrendo agli imprenditori un pacchetto di normative estremamente flessibile e conveniente.

Le carenze contestate ai siti oscurati

I costi estremamente contenuti della licenza, una tassazione favorevole e regole meno stringenti che altrove, hanno reso Curacao una giurisdizione assai popolare tra gli operatori online che intendono massimizzare i profitti. La stessa licenza rilasciata dal Curacao Gaming Control Board è stata spesso oggetto di critiche proprio per la scarsa tutela a favore degli utenti. I rischi riguarderebbero soprattutto la poca trasparenza applicata dai gestori delle piattaforme, i quali non sempre rispettano al 100% le regole imposte dai Paesi in cui operano. Non sono poche le segnalazioni da parte degli utenti relative a vincite non corrisposte e a saldi di gioco scomparsi senza alcuna possibilità di recupero. Inoltre, tali piattaforme spesso impongono pagamenti tramite canali alternativi a quelli abituali e non verificano in maniera approfondita l’identità e, quindi, neppure la maggiore età degli iscritti. Infine, a volte manca persino la funzione di autoesclusione dal gioco d’azzardo, che tutti i siti legali devono concedere agli utenti a rischio ludopatia, come stabilito dalle regole relative al gioco responsabile.

FAQ

È fondamentale individuare la licenza ufficiale rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e la presenza di una sezione dedicata al gioco responsabile.

Gli indicatori più importanti riguardano l’assenza di regolare licenza rilasciata dall’ADM, termini e condizioni poco chiari, metodi di pagamenti sospetti e l’assenza di un supporto clienti affidabile.

Gli utenti rischiano di dover fare i conti con possibili truffe, mancata protezione dei dati sensibili, perdite economiche prive di garanzie e problemi legali.

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