Lo scorso mese di luglio, Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani del Governo Meloni, ha presentato la bozza del nuovo Decreto Sport. Di cosa si tratta? Di un pacchetto di misure volte a modernizzare lo sport italiano, sbloccare i lavori di ristrutturazione di decine di infrastrutture cruciali e rilanciare determinate opportunità commerciali, tra cui le sponsorizzazioni relative al gioco d’azzardo.
Le misure del nuovo Decreto Sport
Sostenuto dal Consiglio dei Ministri, il nuovo Decreto Sport è stato votato con urgenza, essendo l’ammodernamento delle infrastrutture sportive un tema particolarmente caro al Primo Ministro Giorgia Meloni. Del resto, l’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, che si terranno tra il 6 e il 22 di febbraio, si avvicina rapidamente.
“Il Decreto Sport avrà un forte impatto economico”, ha dichiarato Abodi lo scorso mese di agosto, sottolineando l’obiettivo del Governo di voler ottenere il massimo dagli investimenti programmati, sia in termini di qualità che di ritorno economico. Tuttavia, il vero nodo riguarda l’abrogazione del Decreto Dignità, la legge del 2018 approvata dalla coalizione Lega–Cinque Stelle, che ha imposto il divieto assoluto alla pubblicità e alle sponsorizzazioni sportive dedicate al gioco d’azzardo, inclusi i siti scommesse. Dopo sette anni, la maggior parte dei partiti politici è convinta che il Decreto Dignità abbia fallito i propri obiettivi e causato danni ingenti ai finanziamenti per lo sport.
Quali benefici porterebbe l’abrogazione del Decreto Dignità?
Abodi ha confermato che i colloqui con le parti interessate della Serie A, le emittenti televisive e le federazioni sportive italiane sono a un punto di svolta. Sul tavolo c’è una profonda revisione delle regole di sponsorizzazione, che dovrebbe consentire agli operatori di gioco d’azzardo autorizzati di tornare nel calcio italiano a nuove ma rigorose condizioni.
Per quanto riguarda il ripristino delle sponsorizzazioni del gioco d’azzardo, Abodi ha presentato un piano che prevede un’imposta dell’1% su tutti i ricavi che ne deriveranno. La somma ottenuta verrà destinata alla riqualificazione degli stadi (norma particolarmente caldeggiata dal governo), agli investimenti negli sport femminili e di base e al finanziamento di numerosi programmi contro le dipendenze e la tutela dei giocatori d’azzardo. Gli addetti ai lavori suggeriscono come l’abrogazione del divieto di sponsorizzazione introdotto dal Decreto Dignità potrebbe sbloccare oltre 130-150 milioni di euro di entrate annuali.
Più controverse, invece, sono le proposte per allentare le restrizioni che gravano sulla pubblicità televisiva e digitale del gioco d’azzardo, anch’esse incluse nel Decreto Dignità. Sebbene le sponsorizzazioni godano di un ampio sostegno, si prevede come tale riforma sia destinata ad incontrare una maggior resistenza, soprattutto da parte dei gruppi impegnati nel supporto alla salute pubblica. D’altro canto, il governo sostiene che allentare le restrizioni pubblicitarie potrebbe avere ripercussioni positive sulla riduzione del mercato illegale.
Abodi ha più volte insistito sul fatto che ogni singola riforma verrà rigidamente disciplinata: “Si tratta di un tema che merita un’analisi approfondita. C’è grande preoccupazione circa i metodi per arginare la piaga sociale della dipendenza da gioco d’azzardo. Ma sono convinto che tutti insieme possiamo trovare una soluzione che allinei la realtà economica attuale con la responsabilità sociale”.

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